La prima Chiesa: 1290

La prima Chiesa risale nientedimeno al 1290, ma era situata in luogo diverso dall'attuale, ad oriente dell'odierno tempio, verso Morro d'Alba, in fondo ad una piccola Valle oggi località San Giovanni (non rimane alcun segno del primitivo edificio), chiesa chiamata però "S. Maria della Valle", dalla Serra di Arcignano, elencata in detta data nella "ratio decimarum" della Diocesi di Senigallia e nel "Codex Elephantis", ricordata nella appendice della "Storia di un Comune" del Menchetti.

Presso detta Chiesa, ufficiata dapprima da un Sacerdote con il titolo di Rettore, con l'andar del tempo, essendo posta in un luogo remoto e boscoso, vi fu edificato un Eremitaggio e la Chiesa venne affidata agli Eremiti.

Non sappiamo quanti di questi posero loro stanza in detto luogo né per quanto tempo vi stettero; ma da pubblici documenti possia­mo affermare che sul principio del secolo XVI vi esistevano: ed infatti nell'Archivio Notarile del Comune di Belvedere troviamo un testamento di un certo Francesco Nataluccio fatto per mano del notaio Nicolò Calcagni in data 28 Luglio 1529 dove si nomina:

Laurenzio eremita in eccl. a S. Mariae in Valle: come pure tro­viamo un altro atto del notaio Pietro Aloysi in data 29 Luglio 1543 dove si legge: Fr. Bapt. heremita ad sms. s. tae Mariae Vallensis.

Ma la permanenza degli Eremiti non durò molto tempo; infatti Mons. Ridolfi nelle sua Croniche di Senigallia ci fa sapere che alla fine del secolo detta Chiesa era già unita alla Chiesa Parrocchiale di S. Pietro Apostolo di Belvedere come beneficio semplice.

Da quanto adunque abbiamo sopra esposto, possiamo affermare che mentre erano custodi di detta Chiesa gli Eremiti (la figura dell'Eremita dipinta nel quadro conferma la nostra asserzione) e preci­samente nel 1471, come leggesi tuttora, la mano maestra e direi quasi angelica del pittore vi dipinse in una parete lo stupendo affresco con in mezzo la bella Immagine di Maria benedicente, che ora veneriamo. Così in quella romita ed avventurata valle spuntò il bel fiore del campo, il giglio della convalle, che in breve riempì di soave e benefica fragranza le vicine e le lontane contrade.

Ed infatti, non appena la Santa Immagine fu posta in venera­zione (1471), Maria incominciò per essa a spandere sui fedeli le sue grazie più elette e le sue celesti benedizioni; e quella vetusta Chiesa, dapprima nascosta e quasi sconosciuta, addivenne presto meta di devoti pellegrinaggi ed origine di altre Chiese più sontuose che nei secoli seguenti furono in quei luoghi edificate in onore di Lei, tra le quali l'odierno Santuario.

 

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