Notizie sulla situazione e gestione attuale del santuario "Madonna del Sole" raccolte da Primo Spadoni
Il Sig. Spadoni Primo, responsabile del Comitato 'Madonna del Sole" ha raccolto memorie, testimonianze e avvenimenti sulle vicende del Santuario in un dattiloscritto di indubbio valore cronaco-giornalistico corrente e che riportiamo in parte:
«…..Alla storia del Santuario già sopra raccontata, vorrei aggiungere (scrive Spadoni) per il piacere e desiderio dei devoti della Madonna del Sole, vicini e lontani, alcune informazioni, fatti e ricordi del come è sistemato e gestito il Santuario dal 1930 ad oggi.
Nel 1937 un cittadino di belvedere, di nome Filonzi Alfredo, ebbe l'idea di far sorgere dinanzi al Santuario un viale che immettesse sulla provinciale; sulla facciata della Chiesa, verso la strada, furono piantate delle rose, così pure lungo tutto il viale, adorno di piante di acacia e alloro, alternate a colonne ornamentali presenti tutt'ora. In fondo a detto viale è posta sulla destra, a ricordo, una croce in ferro datata 1937.
Oggi la chiesa è gestita da un comitato composto da residenti della zona, mentre un gruppo di donne si alterna nella pulizia della chiesa e ogni domenica è presente un sacerdote per la celebrazione della Santa messa mattutina e pomeridiana. Ma l'anima vera del Santuario fu per diversi anni un certo Tittarelli Igino, purtroppo morto in giovane età che aveva fatto della chiesa un po' la sua casa tanto vi si dedicava con affetto e fede. In quel periodo grande fu l'affluenza dei fedeli che venivano a inginocchiarsi
dinanzi all'immagine della Vergine e pregavano per scongiurare il grande pericolo che si stava profilando nel quadro politico mondiale.
Nel 1940 scoppiò la seconda guerra mondiale e con il passaggio del fronte, per la caduta di bombe e proiettili di artiglieria, la chiesa restò danneggiata, soprattutto la parte superiore del tetto; così il parroco di Belvedere, don Giovanni Reginelli, inoltrò immediatamente domanda di riparazione al Genio Civile per i danni di guerra ed essa venne accolta nel 1966.
Intanto a fianco della chiesa veniva costruita, nel 1955 una nuova scuola pluriclasse con al piano superiore l'abitazione per l'insegnante, una certa Dolci Irina, la quale fu per molti anni anche una custode assidua della chiesa. Furono anche costruite delle case popolari per trasferirvi le famiglie che abitavano ancora nell'ex convento, ormai in rovina, così piano piano la zona stava prendendo la forma dì una piccola borgata che prese poi il nome di Frazione Madonna del Sole. Intorno alla fine del 1966, inizi del 1967, giunti i primi soldi per il restauro, si diede inizio ai lavori che consistevano nella totale ricostruzione del tetto della chiesa e ristrutturazione in alto del muro perimetrale, ma sfortuna volle che mentre erano in corso tali lavori e la chiesa era totalmente scoperta, un sabato dell'agosto 1967, crollò il campanile portando con se tutto il soffitto e una parte del muro, aprendo una voragine nel pavimento sottostante.
Per un paio d'anni la chiesa fu chiusa al culto, e la messa domenicale veniva celebrata d'estate nella vicina scuola (chiusa per le vacanze), d'inverno in una stanza messa a disposizione dalla famiglia Giorgi. Dopo due anni, riparato il tetto e chiuso il buco nel pavimento, la chiesa fu nuovamente aperta al culto.
La casa adiacente il Santuario, intanto era stata occupata da Pellegrini Giovanni con la moglie e i suoi due figli, dopo che la famiglia Olivi, nel 1949 circa, si era trasferita a Roma. Nel 1967 il fondo coltivato da Pellegrini fu posto in vendita ed egli ne divenne proprietario, lasciando a fianco del viale un appezzamento di terra di circa 750 mq per le esigenze legate ai Santuario.
Nell'agosto 1972 moriva don Giovanni Reginelli e divenne nuovo parroco don Oliviero Carboni che si diede subito da fare per portare a compimento l'opera del suo predecessore e abbellire il Santuario: fu rifatto il pavimento, furono pitturate tutte le pareti interne e infine, nel 1975, venne istallato un riscaldamento a gasolio per tutta la chiesa. Il parroco diede inoltre il suo appoggio ad una richiesta del locale comitato che domandava di utilizzare l'appezzamento di terra adiacente il viale per un piccolo giardino parco giochi per bambini. Con la disponibilità e l'impegno di Pellegrini Alfio, proprietario confinante col terreno, furono iniziati i lavori di recinzione, messi a dimora tanti pini e piante diverse e infine l'Amministrazione Comunale si premurò di fornire alcuni giochi, tra cui una altalena e uno scivolo.
Purtroppo il 5 lugho 1983, per un malore improvviso, don Oliviero Carboni mori e nell'ottobre dello stesso anno giunse quale nuovo parroco don Giuseppe Bartera, assai giovane e pieno di energie. La vita della frazione era in continua crescita e l'impresa edile Marini costruiva altri palazzi nella zona, in cui trovarono alloggio decine di famiglie. Inoltre sulla strada provinciale, poche decine di metri dopo
il bar, in direzione Jesi, era sorto negli anni '60 un mobilificio, ad opera dei soci Filonzi Ducci Vittorio, Geli Mario, Formiconi Edgardo e Guerra Augusto, chiamato "Mobilificio del Sole" che ha dato lavoro a oltre cinquanta operai per tanti anni, trasformatosi nel 1982 nella Cooperativa "Co.Pi. Legno" che con il passare degli anni si è notevolmente ingrandita offrendo lavoro a tanti giovani di Belvedere e dei dintorni.
Nel 1985, con un mutuo di 20 milioni a fondo perduto accordato dal Genio Civile, veniva rafforzato il tetto della Chiesa che nel passato era stato aggiustato in modo economico e cominciava a filtrare acqua in diversi punti; i lavori furono affidati alla ditta Boccoli e Gerini. Nello stesso anno, grazie ad un contributo di 4 milioni stanziato dal Comune veniva restaurato l'affresco, da un certo Pecorelli di Perugia, e riportato al suo splendore originale.
Il Santuario continuò così ad essere fulcro vivo della fede per gli abitanti del posto che continuavano a ritrovarsi in preghiera tutte le domeniche con don Attilio Marchetti, un anziano sacerdote presso la Chiesa Collegiata di Santa Maria a Belvedere, che veniva a celebrare la santa messa con perseveranza ammirabile anche quando, dopo 25 anni che svolgeva questo servizio, la sua salute divenne precaria.
Nel 1987 Giorgi Arnaldo, figlio di Nazareno, andò in pensione chiudendo il negozio di generi alimentari e il bar da lui gestito con la moglie. Per la frazione fu un vero danno, perché veniva così a mancare un importante punto di riferimento.
Ma, come si dice, "le vie della Provvidenza sono infinite", infatti nel 1992 l'Amministrazione Comunale poneva all'asta l'ex scuola, costruita nel 1955 e poi chiusa nel 1974 per la soppressione di tutte le pluriclassi di campagna; nello stesso periodo giungeva al parroco don Giuseppe Bartera una comunicazione da Roma da parte di Olivi Arduino} che si rendeva disponibile a fare un'offerta destinata al Santuario per una cifra di 50 milioni. Come accennato in precedenza, il sig. Olivi, maresciallo in pensione residente a Guidonia, era nato nel 1914 nella casa adiacente alla chiesa, poi acquistata dalla famiglia Pellegrini, ed era rimasto molto legato affettivamente al santuario e alla frazione. Don Giuseppe allora non perse tempo, avendo a cuore il bene dei suoi parrocchiani residenti nella frazione, si mise all'opera per acquistare l'immobile in questione. Grazie alla generosa disponibilità di un altro benefattore, il Dott. Leopoldo Uccellini e la signora Graziella, fu possibile raggiungere la cifra di 140 milioni di lire necessaria per l'acquisto.
Iniziarono subito i lavori di risanamento dello stabile andato un po’ in malora, e, sempre con il contributo finanziario del Dott. Uccellini, e il volontariato di parecchi abitanti della zona, si riuscì a completare l'opera e il 16 maggio 1993 furono inaugurati i locali denominati "Oasi di Madonna del Sole", con molta affluenza di popolo e la presenza dei due benefattori e di don Giuseppe.
Il piano terreno dello stabile fu trasformato in Circolo A.C.L.I. utilizzato come luogo di ritrovo ricreativo e per incontri culturali o religiosi e il piano superiore adibito ad abitazione preferibilmente destinata a sacerdoti, infatti esso è attualmente occupato da don Enzo Formiconi che celebra la Santa Messa quotidianamente nel Santuario ed è a disposizione per la guida pastorale e spirituale.
Attualmente nel Santuario viene anche celebrata una Santa Messa la domenica pomeriggio dai parroci di Belvedere, Morro d'Alba e San Marcello che si alternano con don Enzo in questo servizio, richiamando fedeli anche dai paesi limitrofi. Infatti un discreto risveglio vi è stato nella frazione dal momento che il Santuario è divenuto meta di frequenti pellegrinaggi che giungono da più parti per venerare e pregare la Madonna del Sole.
È da porre in evidenza le tre “Peregrinatio Mariae” fatte negli ultimi 50 anni: la prima organizzata da don Giovanni Reginelli nel 1954, e le seconde da don Giuseppe Bartera nel 1987 e nel 1993. In quell'occasione l'immagine della Vergine fu portata in processione in tutte le contrade del paese con grandissima partecipazione deifedeli. Dal 1993, su proposta del comitato che gestisce il Santuario e con il consenso del parroco, la festa annuale che si celebrava la prima domenica di maggio è stata spostata alla seconda domenica dello stesso mese, perché coincidente con una sagra paesana che si tiene a Morro d'Alba.
Questa è un po' la storia del Santuario e della Frazione sorta attorno ad esso, raccontata da chi ha un forte interesse storico e un grande affetto per un luogo in cui risiede da più di 30 anni e al quale ha dedicato tutti questi anni con impegno e devozione.
Ricerca aggiornata al giugno 1997. Spadoni Primo